Dicembre tra gli alberi
Dicembre scrive, con ogni suo giorno, pagine intere di poesia sulla natura, e sugli alberi in particolare, e ce le fa leggere e scrivere insieme a lui, orgoglioso di un compito tanto importante.
Gli alberi e gli arbusti decidui hanno perso le foglie. I loro rami, si dice solitamente, sono messi a nudo dalla stagione, ma io non lo penso perché sono spogli, privi di foglie, ma perché quel loro scoprirsi ha tanto (riflessioni, sentimenti, emozioni, pensieri…) da suggerire e da raccontare al cuore. Wang Ya-Ping, poetessa cinese, scrive in un suo componimento:
Un albero secco
fuori dalla mia finestra
solitario
leva nel cielo freddo
i suoi rami bruni.
Il vento rabbioso, la neve e il gelo
non possono ferirlo.
Ogni giorno quell’albero
mi dà pensieri di gioia,
da quei rami secchi
indovino il verde a venire.
Ed è così: con l’arrivo dell’inverno gli alberi si scoprono e quello scoprirsi non è un annichilimento né è motivo di tristezza, anzi, è un motivo per essere contenti.
Tutti gli alberi che ci circondano o che incontriamo quando usciamo ci offrono due grandi doni: il loro essere (e stare) e l’occasione per cogliere questo loro essere con uno sguardo e un’attenzione nuovi.
Gli alberi sono tesori di saggezza e forieri di grandi emozioni. Rappresentano, da sempre, simboli importanti: della vita, dell’equilibrio, della stabilità e della resistenza, dello scorrere del tempo. Sono fonte di conoscenza, perché ciascuno racchiude una storia e la memoria di un passato tutto da svelare, di cui, se vogliamo, andare alla ricerca e di cui vediamo i segni nella sua corteccia e nella sua maestosità. Ma gli alberi sono soprattutto fonti di bellezza inesauribile e di ispirazione. Hanno il potere di risvegliare in noi emozioni profonde e intense e di suscitare nobili riflessioni. Non per nulla, gli alberi hanno assunto, nei secoli, un valore culturale enorme: hanno ispirato poeti, scrittori, artisti, che ne hanno compreso le virtù e i profondi significati che celano.
Così, in questo mese di dicembre, guardo gli alberi spogli e mi lascio cullare dai pensieri e dai sentimenti che mi suscitano, con dolcezza e gratitudine.
Nota al post: la poesia di Wang Ya-Ping è tratta da Poesia cinese moderna, traduzione di Renata Pisu, Editori riuniti