Il linguaggio dei fiori: un codice antico e pieno di fascino


Una storia lunga e dalle origini antichissime quella che traccia, segna, definisce, rinnova e rinsalda di continuo, ancor oggi, il legame tutto speciale e particolare che l’uomo ha instaurato con i fiori e col loro essere e rappresentare un modo per comunicare ed esternare sentimenti, pensieri, emozioni e desideri. Una storia che attraversa le epoche e i continenti per arrivare sino a noi e che abbiamo ancora voglia di continuare a scrivere, raccontare, vivere – e probabilmente sarà così fino alla fine del Tempo.

Da secoli, da millenni ormai, l’uomo coltiva fiori e piante, rapito dalla loro grazia e bellezza, fatte di infinite forme, linee e colori e dai profumi che quasi sempre li accompagnano, e incantato dalla loro poeticità.  

Mosso dal desiderio di godere di tale bellezza, di valorizzarla come merita e di averla a disposizione in ogni momento, le ha riservato piccoli e grandi spazi all’interno dei quali prendersene cura e proteggerla. Ha creato i giardini, piccole riserve di natura e oasi del cuore, dimore in cui riparare l’anima e il corpo, dove trovare serenità, felicità, ristoro. Il giardino nasce come locus amoenus, lontano dalle fatiche e dalle necessità quotidiane, ricco di alberi, sentieri e fiori, di meraviglie, luce e visioni, abitato dagli dei, prima tra tutte Flora, divinità della tradizione italica e romana, patrona dei fiori, protettrice degli orti, dei campi coltivati e dei giardini fioriti e, assieme a Venere, della primavera, grazie al cui intervento, inoltre, Giunone concepì Marte. Affascinato da come i fiori si accostano cromaticamente e scenograficamente l’uno all’altro, catturato dalle sensazioni e dalle emozioni che la loro vista regala, li ha ritratti. Moltissimi sono i pittori che si sono dedicati ad immortalarli nei loro quadri: unico mezzo, prima della fotografia, per mantenere intatta e inalterata tanta bellezza, per non farla andar perduta. 

Mosso dalla poeticità che ogni fiore mostra e contiene, in tutte le parti del mondo, l’uomo ha scritto miti, leggende, fiabe, racconti popolari per spiegare la nascita dei fiori e la loro partecipazione e il loro ruolo nelle vicende umane. Ne vedeva il significato nascosto, voleva conoscere, avere la possibilità di accedere al loro mistero. Nel corso del tempo, a partire in particolar maniera dal Medioevo, i fiori hanno rappresentato una inesauribile fonte di ispirazione per poeti e uomini comuni, per letterati e innamorati. Hanno nutrito pensieri e sentimenti e prestato loro voce in qualità di protagonisti o comprimari di poesie, lettere e racconti. Nell’Europa del 14° secolo era comune tenere un mazzolino di fiori recisi in casa, come ornamento, abbellimento e compagnia.

Nell’Ottocento, i fiori sono diventati «il» modo per eccellenza di esprimere passioni, sentimenti e intenzioni grazie alla società della Gran Bretagna di epoca vittoriana. L’arte di comunicare donando dei fiori conobbe in quel periodo il suo massimo grado di sviluppo e diffusione, nonché la sua più completa elaborazione. Fu allora che nacque il linguaggio dei fiori come lo conosciamo in gran parte ancor oggi. Esprimere pensieri, sentimenti, desideri, stati d’animo, emozioni senza adoperare le parole ma inviando in regalo dei fiori diventò una consuetudine e un raffinato codice che serviva a costruire legami e mantenere relazioni. Con i fiori, si poteva dire tutto ciò che si aveva nella mente e nel cuore senza esplicitarlo ma lasciandolo sottinteso, velato, protetto dalle corolle. Come diceva bene Henry David Thoreau, una delle cose più affascinanti nei fiori è il loro meraviglioso riserbo. Chi conosceva bene il linguaggio floreale (florigrafia), dunque, poteva trasmettere messaggi anche molto complessi senza scrivere nemmeno una parola. Dipendeva tutto da quali e quanti tipi di fiori si sceglievano, dai loro colori, dall’eventuale abbinamento con altre piante verdi e con elementi non vegetali (come nastri o centrini).

Il linguaggio dei fiori oggi

Il linguaggio dei fiori ha resistito strenuo sino ad oggi. In un’epoca come la nostra, la comunicazione è al massimo delle sue possibilità eppure risulta spesso frettolosa e distratta o, peggio, superficiale. Il mondo virtuale ha esteso la sua virtualizzazione al di fuori dei suoi confini, arrivando alla realtà e permeando anche i nostri rapporti umani. Oggi, mandare dei fiori per dire quello che ci sta a cuore non solo è possibile, ma non è nemmeno strano o inconsueto. È un gesto che non ha perso di significato, ma, anzi, ha ancor più valore ed è tutto da riscoprire. È sufficiente conoscere poche regole fondamentali e cosa i diversi fiori significano per poter inviare la propria personalissima lettera floreale. 

Ogni fiore porta un messaggio. È esso stesso un messaggio. Chi lo riceve lo leggerà davvero come una lunga e pensata lettera dedicata a lui.

2 Comments
  1. Giuseppe Sabino

    Bellissimo,sei bravissima!!✌🏻☺️✨🏆

    • Nella terra dei fiori

      Grazie Giuseppe!! È stata una lunga fatica, finalmente premiata! Spero il sito piacerà a tantissimi!!

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