Non c’è un mese nell’intero anno in cui la natura si vesta di un più bell’aspetto come nel mese di Agosto

Leggo in questi giorni un bellissimo passo di Charles Dickens, dal suo romanzo d’esordio Il Circolo Pickwick (pubblicato a puntate dall’Editore Chapman & Hall tra il 1836 e il 1837), dedicato al mese di Agosto. Lo condivido qui nel blog, perché mi è piaciuto moltissimo:

«Non c’è un mese nell’intero anno in cui la natura si vesta di un più bell’aspetto come nel mese di Agosto. La primavera possiede molte bellezze, e Maggio è un mese fresco e fiorito, ma i motivi di fascino e d’incanto di questo tempo dell’anno sono intensificati e ingranditi dal contrasto con l’inverno. Agosto non ha un tal vantaggio. Arriva quando non abbiamo in mente altro che cieli sereni e limpidi, campi verdeggianti, fiori profumati — quando il ricordo della neve, e del ghiaccio, e dei venti freddi sono scomparsi completamente dalla nostra mente così come dalla terra. Eppure che periodo piacevole è! Frutteti e campi coltivati risuonano delle voci di chi vi lavora; gli alberi si piegano sotto il peso dell’abbondanza di frutti maturi che ne piegano i rami fino a terra; e il grano, raccolto e accatastato in aggraziati covoni o ondeggiando ad ogni leggero spirar del vento che lo accarezzi, quasi corteggiasse la falce, tinge il paesaggio di una sfumatura dorata. Tutta la terra è pervasa da una dolcezza morbida; e l’influsso della stagione sembra estendersi anche a quel carro pesante, il cui lento avanzare attraverso il campo già mietuto è ben percepibile all’occhio, senza ferire l’orecchio col suo stridore.»
Mia traduzione dall’inglese

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